Pensieri sulla depressione psicologica

Copyright Raimondo Ballisti, May 2017
  1. L'ambiente attorno a me

    (quindi sono note autobiografiche, ma che in parte si possono generalizzare)

    Gli anni passano e attorno a noi tutto sembra degradarsi. Il nostro corpo comincia a dare segni di vecchiaia, cioè alcune funzioni non sono pùi funzionali come una volta. Quello che preoccupa maggiormente è naturalmente il nostro cervello, dove la memoria a corto termine non funziona più come dovrebbe e il famoso "multi-tasking" è oramai un ricordo del passato.
    Ma anche gli oggetti di uso quotidiano si consumano e dovrebbero essere sostituiti. Dovrebbero ... talvolta mancano le finanze, come per esempio per una nuova automobile. La nostra Toyota Prius ha compiuto 10 anni in marzo (2017) e sta per raggiungere i 200'000 Km, e non ci resta che sperare che "tenga botta" ancora per molto. La Mazda la tenemmo per 20 anni, ma con lei facemmo solo ca. 150'000 Km.

    La nostra casetta qui a Rothonay nel Jura francese, da dove sto scrivendo questo testo, è stata costruita nel 1832 accanto ad una stalla. Pochi anni fa il contadino è andato in pensione, quindi niente più mucche, letame e mosche in giro. Purtroppo la roccia su cui è stata costruita è un calcare poroso che assorbe acqua e quindi si gonfia e sgonfia a seconda della siccità o delle inondazioni. Forse anche per qualche errore del nostro muratore nel fare la gettata di cemento al pianterreno, fatto sta che da qualche anno abbiamo delle fessure nel muro interno che si allargano ... di poco, ma non si capisce se si fermano o se peggiorano. Due esperti chiamati separatamente a dare una occhiata hanno detto che non c'è da preoccuparsi e non c'è niente che si possa fare. Sarà ....

      Aggiornamento - agosto 2020

      Abbiamo fatto eseguire dei lavori di stabilizzazione delle fondamenta per la casa di Rothonay e inoltre l'anno prima avevamo sostituito il riscaldamento a gas con una pompa di calore. Purtroppo questi due grandi lavori hanno svuotato le nostre riserve finanziarie, per cui, anche considerando un peggioramento della nostra salute, a malincuore abbiamo dovuto decidere di vendere la casa. Siamo stati fortunati di poter firmare il contratto di vendita al 2 settembre 2019, 30 anni dopo aver firmato il contratto di acquisto e alcuni mesi prima dell'inizio della pandemia con il virus corona.
      Con il ricavato abbiamo potuto comperare una nuova Toyota Prius, quando la nostra vecchia aveva passato i 13 anni e 265'000 Km.


    Il nostro vicino, contadino pensionato, mi ha raccontato che non trova più un certo tipo di funghi, e anche gli altri sono diventati rari. Lui dà la colpa ai forestali che puliscono il bosco troppo accuratamente. Io penso invece alla polluzione.
    Infatti dopo l'inverno devo sempre pulire la terrazza con l'acqua a pressione per levare uno strato nerastro, che io faccio risalire alla polvere dei gas di scarico dei molti motori diesel che ci sono in questa regione, a partire dai trattori che hanno degli scarichi come dei carri armati.

    Parlavamo con una vicina a proposito delle rondini: oggi ce ne erano quattro ( 4!!), mentre tutti si ricordano degli sciami di rondini: quando la nostra vicina aveva ancora le mucche, e le rondini entravano e uscivano dalla stalla, e molte! Inoltre, ci disse, da circa quattro anni non hanno più avuto un anno "normale", cosa che anche noi possiamo confermare.

    Domenica scorsa (7 maggio 2017) ci sono state le elezioni in Francia, e la signora Le Pen ha perso. Un "effetto Trump" non c'è stato e noi tiriamo il fiato di sollievo. Ma la Francia ha grossi problemi che se il nuovo governo non riesce a risolvere, alle prossime elezioni avremo allora una vittoria di Le Pen.

    Il Brexit e il signor Trump sono altri due penosi capitoli della storia di questi ultimi mesi (siamo nel maggio del 2017) ...

    Quanto sopra è tutto abbastanza impersonale, ovviamente. Non voglio qui parlare dei problemi di salute di mia moglie e nemmeno elencare i miei disturbi corporei.
    Bene, non è tutto, ma basta per far vedere che la vita è piena di problemi, per tutti.
    Non mi ritengo una eccezione, soltanto un fortunato che può ancora difendersi.
  2. La VITA è una LOTTA

    Per cui ora arriviamo al succo del problema. Arriva per tutti noi un momento, in cui ci sembra di doverci arrendere davanti a tutti i (piccoli o grandi) problemi della vita. Ecco quello che io definirei un inizio di depressione: un aumento della frustrazione per non riuscire più a riparare tutto quello che si guasta. Un po' come il voler chiudere i buchi (le falle) nello scafo di una barca, da dove entra acqua, e intanto se ne formano dei nuovi ...
    È questo che mi sta succedendo ultimamente.
    Se guardiamo alla vita sul nostro pianeta, dobbiamo constatare che è fondamentalmente una lotta continua per la sopravvivenza. Per cui arrendersi vuol dire morire.
  3. L'accettazione della realtà e i filtri mentali

    Un meccanismo atavico e che fu necessario per la sopravvivenza della nostra specie, è quello della speranza. Si spera per il meglio per poter continuare a combattere. Certo che bisogna sperare. Ma tuttavia c'è anche il rischio di sottovalutare le difficoltà e quindi di sprecare energie che sarebbero meglio utilizzate per raggiungere obbiettivi meno ambiziosi. Si dice appunto che occorre una diagnosi precisa per poter curare un malessere. Occorre quindi poter analizzare la realtà così come veramente è, senza che il nostro cervello la passi attraverso dei filtri rosa, che ci ingannano.
    La mia esperienza mi porta a pensare, che molte persone rifiutano di vedere le cose come sono (beh, io ci provo, talvolta riesco ...). Sopratutto perché altrimenti si colpevolizzano e si sentono rimproverate dalla società, oppure si scoraggerebbero.
    È quindi fondamentale come primo passo imparare ad accettarsi come si è, e malgrado questo (!) amare se stessi. Questa è una condizione necessaria per poi costruirci sopra una nuova personalità migliore.
    Vorrei attirare la vostra attenzione sul fatto che questo tipo di filosofia viene applicata nell'arte marziale giapponese chiamata IAIDO che io pratico da 30 anni circa.
  4. Focalizzare sul "normale" pensando alla curva di Gauss

    Una piccola disquisizione sulla distribuzione della probabilità e la rappresentazione grafica con la curva di Gauss, detta anche curva a campana (mi scuso, non so come tradurre i termini dal tedesco: gaussche Verteilung, Glockendiagramm e simili).
    Ma in poche parole, si tratta di un grafico con una forma tipica, che ora provo a descrivere con un esempio: misuriamo la temperatura dell'aria ogni ora a partire dalle sei del mattino fino alle 9 di sera. L'asse orizzontale riporta il tempo (le ore) e quello verticale il valore della temperatura. La forma del grafico sarà all'incirca così:
         C  30 -|
                |
            25 -|
                |                          x   x    x
            20 -|                      x                x
                |                  x                        x
            15 -|              x                                x 
                |           x                                      x
            10 -|       x                                              x
                |   x                                                      x 
             5 -|
                |
             0  | --+---+---+---+---+---+---+---+---+---+---+---+---+--+--+---> t
                    7   8   9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19  20  21
    
    Quello che conta qui è la forma: vediamo che al centro abbiamo i valori più alti, mentre all'inizio e alla fine i valori scendono. Proviamo ora qualcosa d'altro che però risulterà in un grafico simile. L'asse orizzontale descrive invece che le ore l'età dei bambini in un villaggio, e l'asse verticale riporta il numero di bambini che iniziano la pubertà all'età indicata sull'asse orizzontale. Vediamo allora che la maggioranza avrà un inizio della pubertà tra i 12 e 15 anni, ma che ci sono eccezioni estreme sia a sinistra che a destra (il grafico NON corrisponde alla realtà, serve solo alla descrizione).
    Se invece che al numero esatto di bambini pensiamo alla probabilità che un bambino (bambina) entri nella pubertà a quel numero di anni indicato in basso al grafico, otteniamo una nuova interpretazione, e possiamo dire che la probabilità di questo evento è più grande per i bambini tra i 12 e 15 anni.
    Spero così che si possa comprendere questo tipo di rappresentazione grafica.

    Cosa ha tutto questo a che fare con la demoralizzazione di una persona?
    Ecco la spiegazione: quando ci troviamo di fronte ad una problema, la nostra mente ci mette di fronte ad una serie di possibilità. Alcune di queste sono molto improbabili (anche se possibili) mentre altre sono più abituali.
    Ecco, immaginiamo che noi si debba fare un esame, e l'asse orizzontale riporta ora le possibili note che si possono ricevere (da noi tra 1 e 6), mentre l'asse verticale porta la probabilità che si ha di ricevere le note indicate sotto. Vediamo che la maggioranza dei probandi otterrà una nota tra 4 e 5, mentre alcuni pochi prenderanno un "1" e altrettanti un "6".(Di nuovo: questo è un esempio fittizio per arrivare al mio punto).
    Se permettiamo alla nostra mente di focalizzarsi sul "worst case", cioè sulla peggiore delle possibilità che potrebbe succederci, saremo presi dal panico. Se al contrario ci concentriamo sulla migliore delle situazioni, l'incentivo per prepararsi per l'esame diminuirà notevolmente (il tipico "prendere sottogamba"). Una valutazione più sensata ci porta sul centro del diagramma, e ci sproneàr a prepararci ancora meglio al fine di ottenere una nota ancora migliore del previsto.

    Beh, ho scritto un mucchio di parole per finalmente arrivare a dire che la nostra mente quando tende alla depressione, ci porta a focalizzare sulle possibilità peggiori, anche se oggettivamente sono poco probabili. È quindi necessario riuscire a fare una valutazione della situazione il più oggettivamente possibile, senza che la nostra mente ci inganni in un senso (il peggiore) o l'altro (il migliore), ambedue con conseguenze poco buone. Consideriamoci quindi "normali" e focalizziamo la nostra attenzione sul centro del diagramma, dove ci troveremo in buona compagnia con tanti altri. No, non voglio con questo dire che dobbiamo auto-ingannarci e pensare che ci troviamo in una situazione "comoda". Soltanto che dobbiamo analizzare le cose con più oggettività possibile. Dovesse risultare che effettivamente ci troviamo dal lato peggiore del grafico, ebbene, su questa base cominciamo a pianificare la "risalita" verso la parte migliore.
    Necessitiamo qui di due premesse:
    la prima è quella di poter fare una analisi oggettiva della situazione, e la seconda è quella di riuscire a prendere dei provvedimenti efficaci, anche se il risultato negativo dell'analisi ci potrebbe scoraggiare.
  5. Conclusione: la tecnica del primo passo

    Quanto sopra può servire a spiegare l'insorgere di una depressione psicologica, ma ancora non ho detto che misure si possono prendere per "ritornare a galla". Partiamo pure dall'ipotesi che il nostro esame oggettivo dia un risultato poco incorraggiante e ci troviamo così posizionati nella parte peggiore del diagramma.
    Come in tutte le emergenze, bisogna riuscire a non lasciarsi prendere dal panico. Sarà facile a dirsi, ma effettivamente bisogna fare così. Solitamente (non posso trattare i casi particolari) intravvediamo una o più possibili soluzioni. Lascio fuori la questione di come scegliere, quello che voglio sottolineare è la necessità di riuscire a mettersi come mèta da raggiungere quello di fare un piccolo passo nella giusta direzione. È importante per il successo di questo metodo la scelta di un passo piccolo ma fattibile!! . Infatti l'ottenere un successo, per piccolo che sia, serve a spronare la fiducia in noi stessi, che dall'esame della situazione è stata maltrattata.
  6. Niente è perfetto

    Sovente si tende a rifiutare delle possibili soluzioni perché non sono perfette, hanno qualche inconveniente o non si adattano ai nostri desideri. Dobbiamo renderci conto che NIENTE a questo mondo è perfetto!. Veramente niente (e nessuno, naturalmente). Ogni cosa ha dei lati positivi e anche di quelli negativi. Anche questo dato di fatto può essere rappresentato con il diagramma descritto nel paragrafo 4.
    Ogni cosa, ogni persona può essere rappresentata in questo modo. Questo dovrebbe aiutarci a capire che non dobbiamo cercare la soluzione perfetta, ma quella più accettabile e sopratutto fattibile.
    Ciò vale anche nelle relazioni umane tra due partner, dove quello che conta è un buon equilibrio. Ma questo è un altro tema interessante.
  7. Funziona?

    Beh, io ho i miei periodi dove sono più giù che sù, ma uso sempre il metodo delineato sopra per "tirarmi fuori", anche se avviene molto (troppo) lentamente. Il difficile è sopratutto con quelle cose per cui non si vede, o non c'è, nessuna soluzione. Imparare ad accettare la realtà è un atto che direi quasi eroico.
    Auguro a tutti di poter essere degli eroi. Cari saluti e ciao.